VESTITI PERICOLOSI

LA SALUTE MIGLIORA ANCHE 

CON I VESTITI CHE INDOSSIAMO

 

L’Associazione MOVIMENTO SALUTE onlus ha voluto intrapprendere una interessante ed utile iniziativa,

tendente a far conoscere meglio, soprattutto ai genitori di figli adolescenti e giovani,

sotto i 16 anni,  i tanti pericoli che si possono inconsapevolmente avere, quando s’indossano

degli abiti che  sono stati fabbricati con delle sostanze sintetiche artificiali.

Generalmente, soprattutto le madri sono molto attente nel controllare le etichette dei vestiti che acquistano per i loro figli, ma molte volte queste sono quasi incomprensibili,

sia per la piccolezza con le quali sono scritte, sia per i nomi sconosciuti che vengono riportati .

Sono questi dei nomi sempre molto difficili da comprendere, anche perché vengono riportati nelle etichette con dei nomi stranieri

Ad esempio vi sono delle sostanze sintetiche che hanno anche 20 nomi diversi e se una persona non ha una conoscenza approfondita della chimica,

difficilmente può riuscire a comprendere se il vestito che ha acquistato può dare problemi di salute.

 

Come riconoscere le scarpe ed

 i vestiti pericolosi per la salute

di Maria Gabriella Lanza

Molti capi di abbigliamento contengono sostanze chimiche a rischio. 

Ne fanno uso anche i grandi marchi. Solo in Italia l’8% delle patologie dermatologiche sono dovute al contatto con i vestiti. I

l progetto “Made in colours” mira ad inserire nell’etichetta un codice a barre, che certifichi gli agenti utilizzati nella colorazione.

Ogni azienda europea che produce o importa queste sostanze è tenuta ad effettuarne la registrazione presso l’Agenzia

europea delle sostanze chimiche. In questo modo si dovrebbe garantire al consumatore la sicurezza di non indossare capi contaminati. 

La realtà però è ben diversa. 

“Quando leggiamo sulle etichette “made in Italy” non abbiamo la certezza che il prodotto sia stato realizzato interamente nel nostro Paese. 

Una azienda può fabbricarlo in Cina, dove non ci sono controlli, e poi spedirlo in Italia per gli ultimi ritocchi”.

 

Le sostanze tossiche e i rischi per la salute. 

 

Sono centinaia le sostanze chimiche utilizzate nell’industria tessile per la colorazione, come spiega Chiara Campione, responsabile di Greenpeace:

“In questi anni abbiamo analizzato i vestiti e le scarpe delle maggiori aziende mondiali e abbiamo chiesto loro di eliminare

subito i composti più pericolosi come i nonilfenoli etossilati (Npe), gli ftalati e gli perfluoroclorurati”. 

I nonilfenoli etossilati, una volta rilasciati nell’ambiente, non si degradano facilmente, risalgono la catena alimentare

fino arrivare all’uomo e possono alterare il nostro sistema ormonale. 

In Europa il loro utilizzo è vietato per molti prodotti. Gli ftalati sono utilizzati nella pelle artificiale, nella gomma e in alcuni coloranti.

Essi sono stati messi al bando già dal i 2015 nell’Ue, ma non vi assoluta certezza

che ancora oggi vi siano in vendita capi di vestiario contenuti queste sostanze.

 I composti chimici perfluoroclorurati hanno effetti sul fegato e possono influire sui livelli di crescita e sulla riproduzione ormonale.