Dolore ai piedi

Dolore ai piedi, un malessere trascurato

di Luca Bruno

 

Un gran numero di persone prova dolore ai piedi una volta raggiunti i 60 anni, ma in alcuni casi i dolori si possono far sentire anche prima,

tra i 20 ed i 30 anni.

Molte persone pensano che il dolore ai piedi sia uno dei sintomi dell’invecchiamento,

quando, invece, può essere più facilmente attribuito al proprio comportamento.

 

Una persona cammina mediamente nel corso della sua vita l’equivalente di tre volte la circonferenza della terra,

un enorme sforzo per il piede, con i suoi 100 tendini legamenti e muscoli, 26 ossa, e 33 articolazioni.

Scarpe regolarmente indossate, e che garantiscano una postura corretta del piede sono di grande aiuto, per esempio, così come la condizione fisica:

l’obesità, i problemi circolatori, il diabete per esempio sono di sicuro problematici anche per ciò che possono provocare ai piedi.

 

Un recente sondaggio condotto dalla American Medical Association Podiatric,

ha rilevato che il 53% degli intervistati ha affermato di avere dolori ai piedi, a tal punto in alcuni casi che ciò diventa un ostacolo per la vita quotidiana.

 

Tra i disturbi ai piedi più comuni abbiamo l’artrite, la fascite plantare (l’infiammazione del tessuto fibroso sollo il piede), calli, cattiva circolazione e funghi.

Ecco alcuni dei principali motivi di affaticamento del piede, da prendere in considerazione:

Sovrappeso: la forza esercitata sui piedi è circa il 120% del nostro peso corporeo, e quindi chi è obeso mette evidentemente sotto stress tutta la struttura del piede: tra i danni la fascite plantare.

Diabete: essendo i più lontani dal cuore i piedi sono i primi ad avere problemi circolatori e di sensibilità, il che può causare scarsa guarigione di ferite ed anche amputazioni.

Problemi di circolazione: se è compromesso il flusso di sangue nelle arterie periferiche i piedi sono i primi ad essere sottoposto a problemi.

Piedi piatti: causano l’allungamento e l’indebolimento dei muscoli e dei tendini del piede, con conseguenze come tendiniti ed artriti. Esistono in commercio scarpe e plantari ortopedici per evitare un eccessivo stress alla muscolatura del piede.

Scarpe: indossare scarpe adatte, e misurare ogni tanto il proprio piede, che si allunga e si appiattisce con l’età, evitare scarpe dolorose e, per le donne i tacchi alti, che nella vita di tutti i giorni non devono superare i 6 cm.

Funghi: i piedi devono respirare, ed i funghi in particolar modo si sviluppano in presenza di un ambiente umido e caldo. Far prendere aria alle scarpe ed usare calze che assorbano l’umidità, riducono la possibilità di malattie fungine.

Naturalmente per alleviare il lavoro dei vostri piedi è consigliabile una visita da uno specialista che vi può aiutare con apparecchiature ortopediche in caso di problemi.

E non bisogna dimenticare che l’esercizio fisico, mantenere in allenamento ossa, muscoli e tendini, anche con una semplice camminata, è la migliore prevenzione che si possa attuare.

 

 

 

Leggi tutto...

Diabete e Sport

 

 

 

 

Il diabete mellito, sia esso di tipo I (giovanile) che di tipo II (alimentare), non deve impedire a giovani e meno giovani di praticare un’attività fisica.

Sebbene, molto tempo fa, fosse sconsigliato ai soggetti affetti di praticare sport, ormai le linee guida sono cambiate ed è stato dimostrato non solo

che è possibile effettuarlo regolarmente, ma addirittura come esso comporti numerosi vantaggi terapeutici sul controllo della glicemia.

Quando fare sport

Per evitare crisi ipo o iper glicemiche, di fondamentale importanza sarà monitorare la glicemia prima, durante e dopo l’attività fisica.

 

L’iperglicemia incorre spesso nei soggetti diabetici prima e subito dopo eventi importanti come ad esempio le gare perché lo stress

e l’adrenalina possono influenzare i livelli di glicemia: se ciò accade sarà bene limitare l’assunzione di zuccheri pre-esercizio.

In caso di attività fisiche prolungate, andranno consumati degli spuntini durante gli intervalli.

Bisognerà inoltre fare attenzione anche dopo aver terminato l’allenamento. Infatti, l’utilizzo delle scorte di glicogeno,

assieme alla riduzione di adrenalina, potrebbero portare il soggetto a un rapido calo glicemico.

 

 

 

 

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS