Sali del Mar Morto

I SALI DEL MAR MORTO  

 

Hai mai sentito parlare dei sali del Mar Morto?

 

 

Il Mar Morto è il punto più basso della Terra: si trova a ben 394 metri sotto il livello del mare.

E' un lago salato situato tra Israele e Giordania.

A causa della mancanza di corsi d'acqua effluenti e della forte evaporazione, dovuta alle alte temperature della regione,

le sue acque hanno una salinità elevatissima, 10 volte superiore a quella degli altri mari.

I Sali del Mar morto sono considerati ottimi per un bagno attivo e rilassante,

sono molto apprezzati nei trattamenti cosmetici e contro gli inestetismi della cellulite.

I Sali favoriscono la bellezza della pelle rendendola più elastica, luminosa e morbida, nonostante l’età.

Il Mar Morto è il punto più basso della Terra: si trova a ben 394 metri sotto il livello del mare.

                                    Le Proprietà del Sale del Mar Morto:

 

  • permette di ritrovare salute, bellezza e vitalita'
  • combatte gli inestetismi cutanei (pelle a buccia d'arancia, ragadi ecc.)
  • trattamento dei principali problemi cutanei (psoriasi, acne ed eczemi, dermatiti ecc.)
  • ristruttura e rimineralizza il cuoio capelluto
  • attenua stati dolorosi muscolari o reumatici di lieve entità (come quelli derivanti dalle condizioni atmosferiche)
  • tonifica la circolazione

 

 I Sali del Mar Morto sono conosciuti da più di duemila anni

per le sorprendenti proprietà curative ed estetiche dovute

all’ altissima concentrazione di cloruro di magnesio (32% circa) e cloruro di potassio (25% circa).

I sali del mar Morto aiutano a smaltire le tossine accumulate dall’ organismo e ad incrementare la traspirazione dei tessuti.

In più, la forte concentrazione di potassio produce anche un leggero effetto diuretico e contribuisce ad attenuare pesantezza e gonfiori alle gambe.

Grazie alla proprietà batteriostatica, questi sali sono anche ottimi coadiuvanti nella cura della psoriasi,

dei cosiddetti “funghi della pelle” e delle infezioni vaginali da trychomonas (tricominiasi).

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Diminuire il consumo di carne per evitare problemi di artrosi

Una dieta che limita

la carne può aiutare nell’artrosi

 

di Marco Lanzetta Chirurgo

Mano e microchirurgo Centro Nazionale Artrosi

 

Le recenti autorevoli prese di posizione sulla pericolosità per la salute della carne di allevamento, specie se manipolata e trasformata in un alimento talvolta molto distante dall’originale, si prestano ad alcune considerazioni e a un’estensione del perimetro di analisi.

Se è infatti ormai dimostrato scientificamente che il consumo di carne predisponga ad un aumento della probabilità di sviluppare un tumore, è necessario allargare la discussione anche a patologie

magari non così drammatiche ma non per questo da mettere in

secondo piano.

Mi riferisco all’influenza che l’alimentazione in generale e il

consumo di carne in particolare ha su malattie invalidanti che

nella nostra società rappresentano un motivo di preoccupazione

data la loro enorme incidenza.

Nella mia pratica clinica ho constatato negli ultimi anni una crescente richiesta di cure per le malattie articolari degenerative, come l’artrosi, che affligge milioni di italiani (circa 5 secondo le ultime stime) e che da molti è ancora considerata una forma ereditaria contro la quale non si può fare molto.

In caso di artrosi, il consumo di carne è sicuramente da ridurre o meglio da evitare completamente. I nostri dati, insieme a una rilevante letteratura scientifica internazionale, cominciano a mostrare che una dieta carnivora sostiene e promuove la malattia artrosica.

La carne infatti contiene grassi animali nocivi che vengono trasformati in precursori dell’infiammazione, e quindi concorrono a sostenere il processo flogistico così tipico di questa malattia.

 

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