CAMMINARE FA BENE

“Anziani e cuore sano, attività fisica batte dieta”, vero o falso?

prof.ssa Daniela Lucini

 

Per mantenere il cuore sano, molte persone credono che prima di curare l’alimentazione e la dieta sia necessario fare attività fisica,

cioè mantenersi attivi. Vero o falso? 

Risponde la professoressa Daniela Lucini, Responsabile della Sezione di Medicina

dell’Esercizio e Patologie funzionali di Humanitas.

 

 

Vero

Senza dubbio ridurre la sedentarietà, cioè intraprendere un’attività fisica che mantenga attive le persone anziane è il primo passo quando si parla di salute cardiovascolare – spiega l’esperta. – 

Questo però non è sufficiente se è necessario anche perdere peso, perché non basta uscire di casa per una passeggiata ogni giorno, andare a fare la spesa a piedi o fare un piano di scale per perdere peso.

Infatti, se l’obiettivo è ridurre il rischio di patologie cardiovascolari, ma non si è sovrappeso, iniziare a cambiare il proprio stile di vita per uno più attivo è una raccomandazione importante,

scegliendo qualunque attività fisica purché ci si muova; se invece l’obiettivo clinico, oltre alla salute del cuore, è anche perdere peso, allora “muoversi” non è più sufficiente. 

Capita spesso infatti che le persone si sentano giustificate a mangiare di più perché hanno iniziato a muoversi di più, anche se si tratta solo di una passeggiata al parco;

per questo motivo, per perdere peso, è importante seguire un programma stabilito con il proprio medico che associ attività fisica alla dieta,

valutate entrambe in base alle condizioni di salute di partenza della persona.”

MOVIMENTOSALUTE si associa a quanto proposto dalla dr.ssa Lucini. Anche se per le persone anziane è sempre più difficile

  e costituisce un sacrificio uscire di casa e fare lunghe passeggiate, se si vuole vivere a lungo, ma soprattutto bene, allontanando i malanni della vecchiaia,

questo metodo è importante, anche per cercare di dialogare con le persone che s’incontrano o si vedono sulle panchine dei viali alberati.

Stare troppo ore in casa davanti alla televisione è deleterio per il nostro organismo

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POTASSO ALTO O BASSO

POTASSIO ALTO O BASSO: SINTOMI, VALORI DI RIFERIMENTO, RIMEDI

da cure naturali.it di Monia Farina

 

 

Il potassio (simbolo K) è uno dei più importanti minerali presenti nel nostro corpo; alterazioni

della sua quantità nel sangue possono causare conseguenze anche gravi, in quanto è fondamentale

per il corretto funzionamento delle cellule nervose e muscolari, in particolare del cuore.

È ingerito attraverso gli alimenti ed eliminato soprattutto attraverso l’urina. I livelli ematici

(ovvero la concentrazione nel sangue) sono strettamente correlati a quelli del sodio,

se la concentrazione del sodio diminuisce, quella del potassio sale: quindi attenzione,

serve al nostro corpo un bilancio corretto di tutti i minerali, nessuno deve essere in eccesso o in carenza.

 

Potassio alto: sintomi, valori di riferimento, rimedi

 

I sintomi di una iperkaliemia, ovvero del potassio alto, in alcuni casi non sono manifesti, oppure sono molteplici, alcuni anche gravi, e comprendono:

> Confusione mentale;

> intorpidimento e formicolio a mani e piedi;

> respirazione difficile;

> difficoltà nei movimenti (paralisi flaccida);

> rallentamento del battito cardiaco;

> arresto cardiaco.

I valori di riferimento per il potassio alto sono valori superiori a 5.2 mmol/l (o mEq/l).

Infatti i valori di riferimento per il potassio nel sangue sono compresi tra 3.6 e 5.2 mmol/l (o mEq/l), con un’avvertenza:

i valori di riferimento per le vostre analisi saranno strettamente dipendenti dal laboratorio in cui vengono effettuate.

Pertanto fate sempre attenzione ai valori di riferimento presenti sul vostro referto.

Il primo rimedio per un valore di potassio alto è risalire alla sua causa, che potrebbe essere una pregressa malattia quale: insufficienza renale, emolisi, trauma, malattia di Addison, acidosi metabolica, malnutrizione.

 

In caso si sia già identificata la causa, ecco i principali rimedi naturali per il potassio alto:In caso di valori eccessivi di potassio alto

e di sintomi gravi o insufficienza renale, i rimedi saranno farmacologici: somministrazione di insulina e glucosio che fanno riassorbire il potassio circolante dalle cellule: per proteggere il cuore si somministra anche il calcio per endovena.

In situazioni di emergenza può rendersi necessario il ricorso alla dialisi.

 

 

Potassio basso: sintomi, valori di riferimento, rimedi

 

In caso invece della situazione opposta, in cui i valori del potassio siano bassi, i sintomi possono essere:

> Debolezza muscolare e paralisi in alcuni casi;

> irritabilità;

> sintomi cardiaci: tachiacrdia, aritmie, arresto cardiaco;

> aumento della diuresi;

> aumento della frequenza del respiro;

> stipsi;

> riduzione dell’appetito.

I valori di riferimento per il potassio basso sono valori inferiori a 3,6 mmol/l (o mEq/l).

Infatti i valori di riferimento per il potassio nel sangue sono compresi tra 3,6 e 5,2 mmol/l (o mEq/l), con un’avvertenza:

i valori di riferimento per le vostre analisi saranno strettamente dipendenti dal laboratorio in cui vengono effettuate

Il primo rimedio in una situazione di potassio basso è la definizione e risoluzione delle sue cause,

che possono essere molteplici, per esempio: vomito, diarrea, alcolismo, carenza di acido folico, eccesso di lassativi o di diuretici, sindrome di Cushing, ustioni, febbre, sudorazione eccessiva.

In caso di potassio basso, salvo altre cause, come abbiamo visto, i rimedi più comuni sono legati all’alimentazione.

 

MOVIMENTOSALUTE  onlus si adopera da sempre per consigliare ai lettori un controllo costante delle analisi del sangue,

soprattutto anche i valori del Potassio, un elemento chimico, poco conosciuto dai non addetti ai lavori , ma che può arrecare molti danni all’organismo. 

Sopratutto i cardiopatici che devono prendere dei diuretici, sono i più soggetti ad avere nel sangue, una minore quantità di Potassio

ed è per questo motivo che i cardiologi prescrivono quasi sempre l’acquisizione di pillole contenenti questo minerale.

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LA MEDITAZIONE

Meditazione, i benefici per mente e corpo

da paginemediche.it

 

I benefici della meditazione sono innumerevoli: riduce stress, rabbia e paura,

allevia i sintomi di ansia e depressione, aiuta chi fatica a trovare la giusta concentrazione,

a maggior ragione in una vita frenetica come quella attuale. 

 

MOVIMENTOSALUTE onlus, ha tra i membri del suo Comitato Scientifico, un medico particolarmente esperto di tecniche di meditazione.

Si tratta del dr. Luigi Torchio di Torino, già più volte presente sulla nostra testata 

“ BENESSERE CREATIVO” organo di stampa della nostra Associazione ed il suo curriculum

lo potete trovare tra le pagine del  nostro sito: www.movimentosalute.it

 

Perché fare meditazione?

 

Riuscire a concentrare l’attenzione su se stessi e sul proprio respiro – abbandonandosi a percezioni, sensazioni, pensieri ed emozioni,

isolandosi dall’ambiente esterno per toccare un livello di maggiore cognizione e di calma interiore – aiuta a rivolgere l’attenzione al momento presente, al vivere “qui” ed “ora”.

Dopo aver indossato abiti comodi, per praticare la meditazione è fondamentale la scelta di un posto tranquillo dove potersi concentrare senza interruzioni né distrazioni. 

Buona norma è stabilire, prima di iniziare, quello che sarà il tempo da dedicare alla meditazione: gli esperti suggeriscono due sessioni quotidiane da venti minuti, ma è possibile cominciare con una seduta quotidiana da cinque minuti.

Molto importante, inoltre, è la posizione che si assume durante gli esercizi, un aspetto che precede una fase essenziale:

quella dello stretching prima della meditazione. Meditare fa bene, e l’età non deve essere un limite. 

 

Ecco una serie di benefici della meditazione.

Rimedio naturale per ansia e depressione: la pratica costante della meditazione è uno dei migliori rimedi naturali per combattere ansia e depressione. Inoltre aiuta a diminuire la percezione personale di stress.

• Migliorare concentrazione e memoria: merito delle tecniche di rilassamento, ma le tecniche di meditazione favoriscono anche l’empatia nei confronti delle persone, promuovendo sentimenti migliori e comportamenti virtuosi.

• Conoscersi meglio: conoscere meglio il proprio “io” e, a livello pratico i propri limiti, valutando a fondo pregi e difetti, è uno degli obiettivi di questa pratica per recuperare un sano equilibrio interiore.

• Ridurre il dolore fisico: la pratica della meditazione può assumere un ruolo importante nella riduzione del dolore correlato alle malattie oncologiche e nel contenimento degli effetti collaterali della chemioterapia.

• Aumentare la produttività: attraverso la meditazione è possibile abituare il cervello a raggiungere la più alta concentrazione in ogni momento, partendo dalle situazioni che la richiedono maggiormente (come l’ambito scolastico oppure quello professionale).

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LE CIPOLLE ROSSE

Cancro, le cipolle rosse uccidono le cellule tumorali:

l'effetto degli antiossidanti

 

Un team di ricerca dell'Università di Guelph in Ontario (Canada) ha scoperto che le cipolle rosse possono essere preziosissime alleate nella lotta contro il cancro, soprattutto contro quello al seno e al colon, due delle neoplasie più diffuse e letali.

Le sostanze contenute in questi vegetali, in particolare modo l'antiossidante quercetina e gli antociani,

sono infatti in grado di uccidere le cellule malate, impedendo la crescita e la proliferazione della massa tumorale.

 

I ricercatori, coordinati dal docente di Ingegneria Suresh Neethirajan e dal dottorando Abdulmonem Murayyan,

erano già a conoscenza delle virtuose proprietà antiossidanti e antitumorali delle cipolle (Allium cepa); hanno così deciso di testarne alcune varianti per determinare quali fossero le più efficaci contro il cancro.

 

Dalle analisi condotte su cinque cipolle normalmente coltivate nell'Ontario, la più popolosa provincia canadese, è emerso che la saporita e bulbosa ‘Ruby ring onion',

un cipolla rossa molto apprezzata, è risultata essere la prima della classe per proprietà antitumorali. La ragione risiede nella concentrazione superiore di sostanze utili,

come ad esempio il flavonoide quercetina, un antiossidante che ha la capacità di inibire naturalmente diversi enzimi intracellulari

e dunque già da tempo tenuto sott'occhio dagli oncologi. Altri composti particolarmente preziosi sono i cosiddetti antociani,pigmenti che, oltre a dare la colorazione alla cipolla, catalizzano proprio l'azione anticancro della quercetina.

 

Il team di Neethirajan per testare l'efficacia delle cipolle ha messo a contatto cellule tumorali estratte da colon umano con una soluzione di quercetina, scoprendo che quest'ultima non solo spinge le cellule tumorali alla cosiddetta apoptosi (il ‘suicidio' cellulare), ma ne impedisce anche la comunicazione, complicando ulteriormente il loro processo di sviluppo e proliferazione.

Insomma, si tratterebbe di una vera e propria arma micidiale contro il cancro, che gli studiosi sono riusciti ad estrarre dalla pianta senza utilizzare agenti chimici,

ma solo attraverso acqua surriscaldata all'interno di un contenitore pressurizzato. Il processo ne preserva così l'efficacia naturale senza alcuna contaminazione.

L'idea è quella di creare pillole o semplici soluzioni da associare a succhi di frutta e prodotti da forno ad azione preventiva contro il cancro. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Food Research International.

Andrea Centini

 

Movimentosalute onlus, può quindi affermare che è verosimile che anche in Italia vi sono delle ottime cipolle rosse,

che come tutti sanno, sono quelle di Tropea e coloro che le hanno mangiate, conoscono le loro qualità e squisitezze.

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