L'ANGINA

CHE COSA E' L'ANGINA?

 

Quando una persona avverte delle sensazioni dolorose e fastidiose che possono venire percepite al petto ed alla schiena,

possono essere il campanello d’allarme per comprendere che il nostro cuore ha bisogno di cure ed è necessario andare da un medico cardiologo per farsi visitare.

Si ricorda che l’angina non è un infarto, ma solo il sintono di una possibile malattia coronarica, ma che deve venire curata al più presto possibile .

L’angina normalmente si percepisce quando si svolge dell’attività fisica, ad esempio quando si corre, si va in bicicletta,

magari in salita, oppure quando si prova una grande emozione, ma si può anche verificare a riposo con forti dolori.

Perchè si manifestano questi sintomi è presto detto e tutto dipende sempre dal  fatto che vi sono dei vasi sanguigni

parzialmente ostruiti da grassi (colesterolo).

I motivi quindi dei dolori che si riscontrano dipendono dal nostro sangue che non viene adeguatamente ossigenato.

Le probabilità che si manifesti questa malattia sono gli stessi che si verificano quando il nostro organismo,

per nostra colpa, subisce delle mutazioni, come ad esempio, fumare, mangiare cibi troppo grassi e soprattutto adagiarsi ad una vita  sedentaria.

Fortunatamente questa malattia può venire curata con successo, a patto di seguire scrupolosamente

i consigli del vostro medico cardiologo che vi ha in cura.

 

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POTASSO ALTO O BASSO

POTASSIO ALTO O BASSO: SINTOMI, VALORI DI RIFERIMENTO, RIMEDI

da cure naturali.it di Monia Farina

 

 

Il potassio (simbolo K) è uno dei più importanti minerali presenti nel nostro corpo; alterazioni

della sua quantità nel sangue possono causare conseguenze anche gravi, in quanto è fondamentale

per il corretto funzionamento delle cellule nervose e muscolari, in particolare del cuore.

È ingerito attraverso gli alimenti ed eliminato soprattutto attraverso l’urina. I livelli ematici

(ovvero la concentrazione nel sangue) sono strettamente correlati a quelli del sodio,

se la concentrazione del sodio diminuisce, quella del potassio sale: quindi attenzione,

serve al nostro corpo un bilancio corretto di tutti i minerali, nessuno deve essere in eccesso o in carenza.

 

Potassio alto: sintomi, valori di riferimento, rimedi

 

I sintomi di una iperkaliemia, ovvero del potassio alto, in alcuni casi non sono manifesti, oppure sono molteplici, alcuni anche gravi, e comprendono:

> Confusione mentale;

> intorpidimento e formicolio a mani e piedi;

> respirazione difficile;

> difficoltà nei movimenti (paralisi flaccida);

> rallentamento del battito cardiaco;

> arresto cardiaco.

I valori di riferimento per il potassio alto sono valori superiori a 5.2 mmol/l (o mEq/l).

Infatti i valori di riferimento per il potassio nel sangue sono compresi tra 3.6 e 5.2 mmol/l (o mEq/l), con un’avvertenza:

i valori di riferimento per le vostre analisi saranno strettamente dipendenti dal laboratorio in cui vengono effettuate.

Pertanto fate sempre attenzione ai valori di riferimento presenti sul vostro referto.

Il primo rimedio per un valore di potassio alto è risalire alla sua causa, che potrebbe essere una pregressa malattia quale: insufficienza renale, emolisi, trauma, malattia di Addison, acidosi metabolica, malnutrizione.

 

In caso si sia già identificata la causa, ecco i principali rimedi naturali per il potassio alto:In caso di valori eccessivi di potassio alto

e di sintomi gravi o insufficienza renale, i rimedi saranno farmacologici: somministrazione di insulina e glucosio che fanno riassorbire il potassio circolante dalle cellule: per proteggere il cuore si somministra anche il calcio per endovena.

In situazioni di emergenza può rendersi necessario il ricorso alla dialisi.

 

 

Potassio basso: sintomi, valori di riferimento, rimedi

 

In caso invece della situazione opposta, in cui i valori del potassio siano bassi, i sintomi possono essere:

> Debolezza muscolare e paralisi in alcuni casi;

> irritabilità;

> sintomi cardiaci: tachiacrdia, aritmie, arresto cardiaco;

> aumento della diuresi;

> aumento della frequenza del respiro;

> stipsi;

> riduzione dell’appetito.

I valori di riferimento per il potassio basso sono valori inferiori a 3,6 mmol/l (o mEq/l).

Infatti i valori di riferimento per il potassio nel sangue sono compresi tra 3,6 e 5,2 mmol/l (o mEq/l), con un’avvertenza:

i valori di riferimento per le vostre analisi saranno strettamente dipendenti dal laboratorio in cui vengono effettuate

Il primo rimedio in una situazione di potassio basso è la definizione e risoluzione delle sue cause,

che possono essere molteplici, per esempio: vomito, diarrea, alcolismo, carenza di acido folico, eccesso di lassativi o di diuretici, sindrome di Cushing, ustioni, febbre, sudorazione eccessiva.

In caso di potassio basso, salvo altre cause, come abbiamo visto, i rimedi più comuni sono legati all’alimentazione.

 

MOVIMENTOSALUTE  onlus si adopera da sempre per consigliare ai lettori un controllo costante delle analisi del sangue,

soprattutto anche i valori del Potassio, un elemento chimico, poco conosciuto dai non addetti ai lavori , ma che può arrecare molti danni all’organismo. 

Sopratutto i cardiopatici che devono prendere dei diuretici, sono i più soggetti ad avere nel sangue, una minore quantità di Potassio

ed è per questo motivo che i cardiologi prescrivono quasi sempre l’acquisizione di pillole contenenti questo minerale.

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Com'è fatto il nostro cuore

NOTIZIE UTILI PER COLORO CHE NON 

VOGLIONO AVERE PROBLEMI CARDIACI

 

         COM’E’ FATTO IL NOSTRO CUORE

 

  

 

La figura è molto esplicativa ed indica anche tutte le diramazioni alla quali il nostro cuore è collegato.

 

Il cuore è in pratica una pompa che nasce con noi e ci segue per tutta la vita. É stato calcolato che durante la vita media di una persona,

il cuore esegue oltre 3 miliardi di battiti: un lavoro inimmaginabile che il nostro corpo compie senza mai fermarsi, senza mai perdere un colpo,

una macchina perfetta, superiore certamente a qualsiasi motore che l’uomo sia mai riuscito a costruire.

Il nostro cuore pompa di media, oltre 8000 litri di sangue al giorno.

Questo significa anche che in un solo anno ne pompa oltre 3.000 tonnellate.

Il cuore è costituito da uno speciale tessuto muscolare chiamato il “miocardio” che è formato da quattro cavità che sono chiamate:

• atrio destro e atrio sinistro

• ventricolo destro e ventricolo sinistro

Il sangue che proviene, attraverso le vene entra nell’atrio destro e poi viene spin- to nei nostri polmoni per essere ossigenato.

Terminata questa operazione il sangue entra nell’atrio sinistro, passando nel ven- tricolo sinistro e poi successivamente in tutto il nostro corpo.

Le arterie che devono svolgere tutto questo enorme lavoro di “miscelazione” sono chiamate coronarie e sono tre.

 

La conseguenza di tutto questo processo di circolazione è ovvio:

 

“SE LE NOSTRE CORONARIE SONO IN PERFETTA SALUTE, SONO SCORREVOLI,

SENZA OSTRUZIONI NE PLACCHE, ANCHE IL NOSTRO CUORE E’ SANO

E NOI VIVIAMO UNA VITA SERENA.”

 

In tutto il mondo le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte e la quinta causa di malattia.

Quindi più pericolose del cancro, se si può fare una graduatoria di questo genere.

Contrariamente a quanto si possa pensare, le malattie cardiovascolari rappresenta- no oggi la principale causa di morte nelle donne e ogni anno muoiono per problemi cardiaci più donne che uomini. 

In realtà, fino all’età della menopausa la donna risulta protetta dalle malattie cardiache; dopo i 50 anni si assiste invece a un progressivo aumento dell’incidenza di tali malattie nella popolazione femminile.

Dai settanta anni in poi, però, la mortalità e la morbidità  (cioè il numero di malattie non fatali) cardio- vascolari nei due sessi tendono ad eguagliarsi.

In Italia

I valori di mortalità più alti si registrano nell’Italia del Nord, quelli più bassi nell’Italia del Centro e del Sud, con una differenza che era molto elevata agli inizi degli anni ‘70,

ma è andata riducendosi gradualmente, fino a minimizzarsi all’inizio degli anni ‘90. 

L’Istat nel 1994 ha effettuato una indagine particolareggiata sulle condizioni di salute della popolazione, valutando anche la diffusione delle malattie cardiovascolari (iper- tensione arteriosa, infarto del miocardio, angina pectoris, ecc.).

Le percentuali più elevate di persone con infarto del miocardio si hanno in Friuli-Venezia Giulia,Liguria e Umbria (tutte con 2,1%). 

La percentuale più bassa, invece, spetta alla Puglia (con 0,7%). Per quanto riguarda l’angina pectoris la percentuale più alta è stata registrata nelle Marche (1,8%), quella più bassa in Trentino, in Campania e in Basilicata (0,6%). 

Per tutti gli altri disturbi del cuore, la percentuale più alta si trova in Umbria (5,0%) e quella più bassa in Puglia (2,5%).

 

Le tendenze per il futuro

 

I numeri, quindi, parlano da soli: le malattie a carico dell’apparato cardio- vascolare hanno un forte impatto sociale. A parziale consolazione, comunque, va sottolineato che la situazione sta migliorando.

Secondo i dati Istat (Mortalità in Italia nel periodo 1970-1992. Evoluzione e Geografia). Il numero di decessi per queste malattie, infatti, è in costante diminuzione in entrambi i sessi già dal- la metà degli anni ‘70, con una riduzione complessiva di quasi il 50% per le don- ne (si è passati, infatti, da un tasso di 24.1 per diecimila abitanti nel 1970, ad un tasso di 13.2 nel 1992), mentre per gli uomini la riduzione è stata di oltre un terzo (passando da un tasso di 33.1 per diecimila abitanti, ad un tasso di 20.9). 

Però, se il numero dei decessi per malattie cardiache è in netta riduzione, aumentano invece i soggetti con complicazioni, per esempio post-infarto, che necessitano di continui controlli, cure e trattamenti. Infatti, l’intervento (anche se immediato ed efficace) nella maggior parte dei casi non elimina completamente il rischio di eventuali ricadute. 

Come ricorda Lars Ryden, presidente della ESC (Società Europea di Cardiologia), infatti, l’unico mezzo per contrastare effettivamente il problema è la prevenzione.

 

RICORDIAMO CHE MOVIMENTOSALUTE onlus ha tra i suoi obiettivi principali proprio la PREVENZIONE.

 

Articolo tratto dal libretto realizzato da Roberto Guido Bijno, nel gennaio 2008,

per conto della sua ex associazione di volontariato “AMICI DEL CUORE PIEMONTE” di cui era Presidente e fondatore.

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